Devo attendere 300 giorni dopo il divorzio per risposarmi?

Gentile studio, a breve vorrei chiedere assistenza per il divorzio assieme a mio marito perchè successivamente vorrei sposarmi di nuovo ma con il mio attuale compagno. Purtroppo però non mi è chiaro quando potrò risposarmi, ho cercato molto in rete ma mi vengono date informazioni ogni volta diverse; c'è chi dice che devo aspettare un anno e 45 giorni, chi 300 giorni, mi potete chiarire questo dubbio? Grazie molte.

Gentile Signora,

effettivamente le informazioni che ha reperito on line sono per lo più incomplete o non aggiornate. E' necessario infatti distinguere tra il passaggio in giudicato della sentenza di divorzio, richiesto perché si ottenga lo status libero da vincoli, e il cosiddetto "lutto vedovile", ossia i 300 giorni che Lei cita.

Per potersi risposare occorre infatti che la sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio passi in giudicato (cioè non sia più possibile proporre impugnazione della medesima sentenza); ciò avviene dopo 6 mesi dalla pubblicazione (la pubblicazione di norma avviene entro qualche settimana dall'ultima udienza) oppure, com'è in uso in alcuni Tribunali tra cui quello di Milano, contestualmente alla pubblicazione, avendo le parti espressamente rinunciato all'impugnazione nel verbale di udienza. Se la rinuncia non è stata fatta in udienza è sempre possibile per le parti prestare acquiescenza alla sentenza, mediante dichiarazione scritta presentata al Cancelliere o all'avvocato che li segue. Una volta che la sentenza è passata in giudicato occorre che il Comune ove è stato celebrato il matrimonio provveda all'annotazione di essa a margine dell'atto di matrimonio, previo ricevimento di una copia autentica della stessa sentenza. Soltanto dopo questa formalità burocratica, che a seconda dei Comuni può richiedere uno o due mesi, le parti avranno ottenuto lo stato libero e potranno sposarsi nuovamente.

Il divieto temporaneo di nuove nozze, ossia l'attesa dei 300 giorni che andrebbero a sommarsi al termine del passaggio in giudicato della sentenza, vale soltanto per la donna, ma non quando il divorzio è pronunciato a seguito di separazione giudiziale o consensuale e vi sia stata quindi ininterrotta separazione triennale tra i coniugi (la norma mira a scongiurare che la paternità dei figli nati nei 300 giorni successivi al divorzio sia attribuita al nuovo coniuge).

Di fatto, poiché la maggior parte dei divorzi viene pronunciato a seguito di separazione legale, il lutto vedovile di 300 giorni riguarda soltanto uno sparuto numero di casi, che di certo non è il Suo.

AGGIORNAMENTO DOPO L'ENTRATA IN VIGORE DEL C.D. DIVORZIO BREVE

Le indicazioni sopra riportate da considerarsi valide anche dopo l'entrata in vigore del divorzio breve, che ha ridotto a soli 6 mesi (in caso di separazione consensuale) il tempo di separazione necessario per poter accedere al divorzio.

Tuttavia va considerato che, in alcuni casi particolarmente celeri, due coniugi potrebbero ottenere il divorzio già poco dopo il sesto mese dalla separazione legale; in tale eventualità la moglie potrebbe quindi essere già divorziata prima che siano trascorsi 300 giorni dalla separazione (circa 10 mesi). L'Ufficiale di Stato civile dovrebbe pertanto rifiutare le pubblicazioni matrimoniali sino a che non siano trascorsi effettivamente 300 giorni dalla data certificata di separazione personale dei coniugi.

Va segnalato che, ove si rientri nel divieto temporaneo di nuove nozze (divorzio diretto senza separazione, divorzio dopo soli 6 mesi dalla separazione ecc.), possiamo ricorrere al Tribunale per la dispensa dal termine di 300 giorni, purché la richiedente non sia in stato di gravidanza. L'autorizzazione si ottiene normalmente entro un mese dall'istanza.

avv. Daniel Cibin

Commenti (43)

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Salve avvocato, mi scusi ma se ho ben capito io che ho fatto la separazione consensuale dopo il divorzio non devo aspettare 300 giorni per sposarmi di nuovo, giusto? Grazie della eventuale risposta

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Esattamente Signora, le donne che divorziano dopo un periodo ininterrotto di separazione triennale (sia consensuale che giudiziale) non debbono in nessun caso attendere i 300 giorni per risposarsi.

Con i migliori saluti.

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Salve avvocato io sto affrontando una separazione giudiziale abbastanza pesante e sono quasi al termine dei 3anni dopo tale scadenza vorrei sposarmi con la mia attuale compagna mi sa indicare se ci vuole l'approvazione della mia ex moglie al divorzio e quanto devo attendere x celebrare le nozze? Grazie Franco

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Salve,il mio compagno ha firmato la sentenza di divorzio in tribunale lo scorso 30 gennaio senza però firmare anche la rinuncia all'impugnazione nel verbale di udienza. Tra quanto tempo è possibile contrarre matrimonio? Grazie per l'attenzione. Saluti

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Buongiorno,
ove non sia stata firmata la rinuncia all'impugnazione nel verbale di udienza, e salva diversa prassi del Tribunale di Roma, occorrerà attendere il passaggio in giudicato della sentenza, che avverrà dopo 6 mesi dalla pubblicazione.
A quel punto potrebbe essere necessario sollecitare il cancelliere per la comunicazione al Comune della celebrazione del matrimonio, poiché, sebbene sia un atto dovuto, spesso le cancellerie ritardano o se ne dimenticano.
In alternativa gli ex coniugi possono sempre abbreviare il termine recandosi in cancelleria e depositando atto di acquiescenza alla sentenza di divorzio.
Cordiali saluti

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Salve avvocato io ho divorziato il 7 di questo mese. Entrambi abbiamo rinunciato alla impugnazione, devo aspettare 30g? Io dovrei risposarmi ad ottobre pensi che ci sto con i tempi? gentilissima grazie

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Non mi ha indicato il Tribunale ove ha ottenuto il divorzio, il che può essere rilevante, dato che alcuni fori se la prendono molto comoda nel notificare le sentenze di divorzio ai Comuni di celebrazione del matrimonio (o addirittura non lo fanno, nel peggiore dei casi).

In ogni caso mi sentirei di stare tranquillo sui tempi, se avete rinunciato all'impugnazione la sentenza passa in giudicato con la pubblicazione in cancelleria e il funzionario dovrebbe procedere con la notifica al Comune in tempi brevi (qualche settimana).

Eventualmente non manchi di sollecitare la cancelleria a provvedere, personalmente o a mezzo del Suo avvocato, poiché senza l'annotazione del divorzio a margine dell'atto di matrimonio Lei non potrà ottenere lo stato libero, necessario per contrarre nuovo matrimonio.

Cordialità

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