Lo Studio legale Cibin, che ha maturato esperienza pluriennale nella tutela dei diritti delle persone e dei minori, assiste regolarmente i clienti che intendono avviare pratiche di separazione consensuale dei coniugi con l'affiancamento qualificato di un avvocato divorzista. Gli avvocati matrimonialisti dello studio possono offrire consulenza legale familiare personalizzata, assistenza, mediazione e negoziazione diretta al componimento delle controversie tra coniugi e al raggiungimento della separazione consensuale.
La separazione consensuale consiste nell'autorizzazione a vivere separati nel reciproco rispetto e trova fondamento nell'accordo dei coniugi omologato dal Tribunale o sottoscritto in studio davanti all'avvocato a mezzo di negoziazione assistita. La separazione consensuale comporta numerosi vantaggi rispetto alla separazione giudiziale: è rapida e conveniente, comporta minori traumi per i coniugi e i loro figli e permette alle parti di predisporre un regolamento di interessi conforme alle loro esigenze, anche avente carattere patrimoniale.
La separazione consensuale si fonda sull'accordo dei coniugi su determinati aspetti fondamentali della loro divisione; essi sono, tra gli altri, l'assegnazione della casa coniugale, la quantificazione dell'assegno di mantenimento del coniuge (ove previsto) e dell'assegno di mantenimento dei figli, il collocamento e l'affidamento dei figli minorenni, la spartizione e divisione dei beni comuni tra i coniugi.
L'accordo di separazione non ha alcun effetto se non redatto secondo determinati crismi e senza l'omologazione o autorizzazione del Tribunale; il nostro studio può assistervi con professionalità e competenza in ogni fase del percorso necessario per raggiungere l'intesa su tutte le condizioni di separazione, anche attraverso sedute di mediazione, consulenza o negoziazione finalizzate ad una maggiore comprensione dei vostri diritti e al raggiungimento di una intesa soddisfaciente con l'altro coniuge.
Una volta raggiunto l’accordo tra i coniugi, il quale può essere preesistente oppure richiedere da pochi giorni ad alcuni mesi di negoziazione, i tempi per ottenere la separazione consensuale in Tribunale (omologa di separazione) sono di circa 2 mesi dall’iscrizione a ruolo e deposito della domanda, con alcune variazioni a seconda del Tribunale (Milano richiede mediamente 45/60 giorni).
I tempi si riducono sensibilmente optando per la separazione in house, ossia la separazione attraverso negoziazione assistita: dalla sottoscrizione dell'accordo in studio la procedura si completa mediamente in 15-20 giorni complessivi, con l'invio dell'atto di separazione al Comune di celebrazione del matrimonio per la trascrizione definitiva.
I costi di una separazione consensuale dipendono essenzialmente dalla complessità della controversia, dalla presenza o meno di figli minori o non autosufficienti e dalle attribuzioni patrimoniali (es. trasferimento immobiliare tra coniugi) e si attestano, mediamente, in € 400,00 per coniuge, oltre agli oneri accessori (ossia una tariffa complessiva di € 956,80, spese e oneri fiscali inclusi).
Per lungo tempo non lo è stato, ma ora è possibile.
Con la separazione consensuale è infatti possibile trasferire beni immobili da un coniuge all’altro, o anche dai genitori ai figli (peraltro in regime di esenzione dalle imposte) e costituire diritti reali (usufrutto, nuda proprietà ecc.) mediante impegno inserito nel ricorso congiunto, senza che occorra successivamente formalizzare il trasferimento davanti al Notaio (e ciò su impulso della Cassazione a Sezioni Unite del 29/07/2021, n. 21761).
E’ una domanda ricorrente, la cui risposta di norma delude i più.
Diversamente dal divorzio, che recide definitivamente il legame giuridico che lega i coniugi (salvo la permanenza di un eventuale assegno divorzile), con la separazione consensuale non si perdono diritti, piuttosto cadono alcuni obblighi tipici del rapporto matrimoniale (e codificati nel codice civile), come l’obbligo di fedeltà e l’obbligo di convivenza sotto lo stesso tetto. Per il resto non cambia nulla, si è sposati quanto prima, semplicemente con l’autorizzazione a vivere separatamente.
Non c’è una durata massima di tempo per restare separati; una coppia può infatti rimanere separata a vita, senza arrivare mai al divorzio. Il divorzio infatti non è né obbligatorio, né automatico e deve essere richiesto da uno o da entrambi i coniugi.
Certamente si può tornare indietro dalla separazione consensuale e annullarne gli effetti; i coniugi infatti possono di comune accordo decidere di far cessare gli effetti della separazione, senza che sia necessario l'intervento del giudice.
La separazione, che sia formalizzata in Comune o in Tribunale, è intesa proprio come un periodo di riflessione e di ripensamento annullabile facilmente e senza troppe formalità attraverso una dichiarazione di riconciliazione da farsi in Comune davanti all’ufficiale di Stato civile.
Ogni caso è a sè e non vi è alcuna preferenza di genere tra i genitori; vero è che di norma la casa coniugale viene assegnata in godimento esclusivo al genitore presso il quale vengono collocati in via prevalente i figli minori, ai sensi dell'art. 337-sexies c.p.c. E’ anche possibile che la casa familiare venga assegnata ai figli minorenni con la previsione dell’alternanza settimanale dei genitori.
Non ha diritto al mantenimento il coniuge titolare di redditi adeguati a sostenersi economicamente, ad esempio in quanto lavoratore o titolare di introiti sufficienti a garantirgli un sostentamente dignitoso, talora parametrato al tenore di vita goduto in costanza di matrimonio (ricordiamo che i requisiti che regolano l’assegno divorzile sono diversi da quelli dell’assegno di separazione).
Se il mantenimento del coniuge è eventuale e non obbligatorio, il mantenimento dei figli minorenni o maggiorenni ma non autosufficienti è un obbligo (morale e) giuridico stabilito dalla legge; l’accordo di separazione dovrà pertanto garantire il sostentamento economico dei figli, mediante corresponsione da un genitore all’altro di un assegno di mantenimento parametrato sulle attuali esigenze del figlio, il tenore di vita goduto durante la convivenza con i genitori, i tempi di permanenza presso ciascun genitore e le capacità economiche dei genitori.
Nei casi di collocamento alternato e paritario dei figli con genitori a redditi simili, può essere previsto il mantenimento diretto dei figli con la sola ripartizione tra i genitori delle spese straordinarie.
Le spese legali della separazione consensuale, salvo patto contrario tra i coniugi (ad es. con accollo da parte di uno dei due) o diritto al patrocinio a spese dello Stato, sono a carico di entrambi nella misura del 50% ciascuno.
Lo stato civile del coniuge separato rimane sempre “coniugato”, poiché la separazione non incide sullo status di coniuge, limitandosi ad autorizzare le parti a vivere separatamente. Solo il divorzio consente ai coniugi di tornare allo “stato libero da vincoli”.
L’obbligo di fedeltà, previsto soltanto nel matrimonio civile e non nelle unioni civili (e la cui violazione può essere causa di addebito della separazione nelle procedure contenziose), cessa con l’autorizzazione a vivere separati, ossia con la separazione consensuale.
La separazione, così come il divorzio, è un diritto garantito dalla legge, pertanto non occorre la concessione o il consenso del coniuge.
Tuttavia, affinché la separazione sia consensuale e non contenziosa, occorre l’accordo di entrambi i coniugi, che può essere raggiunto autonomamente oppure grazie alla mediazione degli avvocati.
In mancanza di consenso tra i coniugi non è ovviamente possibile presentare una domanda di separazione consensuale, dovendosi pertanto procedere per la via giudiziale con l'assistenza di un avvocato divorzista qualificato; in tal caso la separazione verrà senz'altro concessa dal Tribunale, ma le condizioni della separazione saranno decise dal Giudice e non dalle parti.
Si, dopo la separazione e anche prima del divorzio è possibile iniziare una nuova convivenza con un'altra persona (convivenza more uxorio), senza conseguenze in termini di addebito o responsabilità.
La riforma Cartabia, entrata in vigore dal 1 marzo 2023, ha profondamente rimodellato il diritto di famiglia, andando a modificare altresì le procedure di separazione e divorzio. Come funziona ora la nuova separazione consensuale dopo la riforma Cartabia? Quali sono le differenze rispetto alla procedura precedente? Per approfondire clicca su separazione consensuale riforma Cartabia.
Affidati all’esperienza pluriennale maturata dagli avvocati matrimonialisti del nostro studio in materia di separazione e divorzio. Forniamo assistenza legale su tutto il territorio nazionale. Per informazioni generiche o preventivi dettagliati non esitare a scriverci o a telefonarci, trovi i nostri riferimenti nella sezione info e contatti. Se invece hai ancora dei dubbi e desideri un primo consulto legale con un avvocato familiarista qualificato, durante il quale approfondire gli aspetti della Tua separazione (riguardanti i figli, la casa coniugale, se hai diritto all’assegno di mantenimento e la quantificazione ecc.) puoi contattarci per appuntare una sessione di consulenza legale, in studio oppure in videocall; se vuoi puoi anche prenotarla direttamente on line attraverso questo spazio: prenota consulenza on line.
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