In un accordo di separazione consensuale, all'interno del quale i coniugi assegnano in godimento esclusivo la casa coniugale al coniuge collocatario del figlio minore, è possibile stabilire un termine per l'assegnazione e un impegno alla vendita dell'immobile adibito a casa coniugale una volta scaduto il termine o avveratasi una condizione (ad esempio il reperimento di una attività lavorativa)? Un accordo di questo genere può essere ritenuto meritevole di tutela, conforme agli interessi del minore e venire omologato dal tribunale?
E' possibile chiedere la revoca dell'assegnazione della casa coniugale alla moglie se il figlio maggiorenne, ma non ancora autosufficiente, vive presso un alloggio universitario e fa rientro a casa soltanto nel weekend?
Gli sms e le chat di whatsapp formano prova in un processo di separazione giudiziale?
Da un paio di mesi sono separata da mio marito, dopo che abbiamo ottenuto la separazione consensuale con l'omologa del Tribunale. Eravamo in comunione dei beni e a breve devo rogitare per acquistare una nuova casa; come faccio ad assicurarmi che la casa non cada in comunione dei beni con mio marito? E' sufficiente la separazione oppure l'atto deve essere trascritto in Comune? Lo chiedo in quanto verificando all'anagrafe la separazione ancora non risulta pubblicata sull'atto di matrimonio.
Esiste ancora la separazione con addebito di responsabilità nel caso in cui il coniuge abbandoni senza motivo il tetto coniugale?
Durante la separazione o il divorzio è possibile interrompere il mantenimento del figlio assunto con contratto di apprendistato?